Quando divenni Cinzia

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Quando divenni Cinzia
Amo l’estate ma il troppo caldo e l’afa a volte li sopporto a malapena. La camicia bianca e la cravatta mi sono davvero di troppo ma il lavoro in ufficio mi impedisce di usare un abbigliamento più casual.
Prima di rincasare prendo qualche mignon per me e Sara …dopo cena amiamo spesso mangiucchiare qualcosa di dolce davanti la TV.
Mi presento: mi chiamo Luigi lavoro presso una ditta di trasporti sono sposato da circa 6 anni ma non ho figli …cosa che all’inizio ha minato un po’ la mia relazione ma che col tempo sia io che mia moglie sembra siamo riusciti a metabolizzare….sembra.
Suonai il campanello di casa ma stranamente mia moglie non aprì.Cercai quindi le chiavi e lo feci da me.
Quando entrai nel nostro appartamento la trovai seduta sul divano,accanto a lei una valigia che conoscevo assai bene,purtroppo.
“Ciao amore.”esclamai timido,in attesa di ciò che mi avrebbe potuto dire temendo il peggio.
“Amore un cazzo! Cos’è sta roba?” mi urlò sbattendomi davanti al naso della biancheria femminile che conoscevo fin troppo bene.
Non seppi cosa rispondere e cercai di inventare qualcosa….
“Non lo so piccola… perché lo dovrei sapere? Sarà qualcosa di tuo….” Mentii
“Sentimi bene testa di cazzo! (non era mai stata così volgare non la riconoscevo più) non prendermi per il culo! Oltre a tutta questa bella lingerie ci sono pure dei cazzi finti e delle foto!!!! Tue foto!!! “
Sentii il mondo crollarmi adosso! Non avrei più avuto scuse,ora potevo solo aspettarmi che mi sbattesse fuori di casa e mi chiedesse il divorzio.
Abbassai la testa mogio e silenzioso.
“Così il mio maritino è una checca!!!Un frocio! Hai già preso un cazzo vero ?”
Rimasi in silenzio.
“Eh no maritino non funziona così! Devi rispondere ora!! Ti piace essere femmina? Nulla in contrario sarai la mia femmina la mia troia e la mia schiava ma devi obbedirmi fino in fondo! Rispondimi…lo hai preso o no un vero uomo in corpo?”
“No” sussurai
“Devi rispondere NO SIGNORA!”
La situazione mi stava eccitando…forse un sogno si stava avverando! Forse….
“Vieni qui apriti la camicia e mostrami le tettine”
Paragonare il mio torace maschile a delle tettine femminili mi frastornò…..
Mi prese i capezzoli tra le dita e con le unghie iniziò dapprima a stimolarli poi a torturarli.
“Arghhhhhhhhh! Ti prego mi fai male!!!!”
“Chi ha detto che mi puoi dare del tu? Io sono la tua signora! Ora dimmi che sei una PUTTANA!”
“Io sono…..io…no la prego”mi arrivò un ceffone che mi fece girare la testa verso il lato opposto.
“DILLO!”
“Sono una ….PUTTANA!”piagniuccolai
“Mi adori puttana? Farai TUTTO ciò che vorrò?”
“Si Signora l’adoro e farò tutto ciò che mi ordinerà….”
“AHAHAHHAHA ti pentirai della tua risposta cagna!”
Stava per ordinarmi dio solo sa cosa quando un guizzo di orgoglio mi assalì:
“NO non farò assolutamente nulla!!!!” mi richiusi la camicia e presi la porta di casa uscendo sbattendola.
Camminai non so quanto forse una o due ore poi mi fermai in un locale e presi a bere ma senza esagerare,la testa prese a vagare tra i miei pensieri le mie preoccupazioni le mie incertezze…
Uscii e stanco mi sedetti su una panchina al parco incerto sul da farsi: tornare a casa star fuori tutta la notte magari andando a dormire in un hotel o chissà che diavolo altro fare…..
La prima opzione ebbe la meglio. Nella fretta avevo dimenticato le chiavi a casa quindi suonai, lei come sempre guardò allo spioncino e attraverso la porta mi chiese cosa volessi.
“Ti prego amore fammi entrare….farò…si farò ciò che vuoi….”
“Vediamo se lo fai! Urla che sei una puttana!!!”
Sbiancai…urlai piangendo:
“SONO UNA PUTTANAAAAAAAAAAAA”
Sentii mia moglie ridere mentre io mi ritrovavo in ginocchio piangente debole fragile come non mai.
“ORA SPOGLIATI COMPLETAMENTE OROLOGIO ANELLI BRACCIALI O ALTRO E INFILATI QUESTO! “
Aprì la porta mi consegnò un babydoll trasparente rosso…. Parte della mia collezione di lingerie.
Mi denudai e infilai l’indumento soffice e sexy.
“Ora scendi le scale e suona il campanello dal portone d’entrata curandoti di richiuderlo dietro di te!”
Dovevo uscire abbigliato in quel modo col pericolo che qualcuno potesse vedermi o peggio arrivare al portone nello stesso tempo, la supplicai ma non ci fu nulla da fare,scesi e una volta fuori suonai e la supplicai al citofono di aprire ma lei mi disse che non conosceva nessun Luigi ma che stava aspettando la sua amica Cinzia… se le dicevo di essere Cinzia mi avrebbe aperto.
“Sono Cinzia mi apri per favore?” sussurai
“Non sento urla!!!! “ si stava prendendo gioco di me.
“SONO CINZIA APRIMI TI PREGOOOOOOOOOOO” il portone si aprì corsi su per le scale mezzo nudo e appena davanti la porta di casa fortunatamente lei mi aprì e mi fece entrare, in una crisi di nervi crollai per terra ai suoi piedi e piansi.
Mi accarezzò i capelli con tenerezza e disse: “Brava Cinzia se sarai brava andremo d’accordo, bacia le scarpe della tua Signora….”obbedii leccandogliele sottomesso.

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